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Ultimo aggiornamento 2020-01-23 at 17:29
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Basciano
Basciano è un comune italiano di 2.398 abitanti della provincia di Teramo in Abruzzo. Un tempo parte della Comunità montana del Vomano, Fino e Piomba, il suo comprensorio è ricadente nell’Unione dei Comuni Colline del Medio Vomano.
Lo stemma di Basciano raffigura un personaggio barbuto e armato, rappresentato in piedi, di profilo e nell’atto di camminare, con abiti di foggia orientalizzante; alle sue spalle, in alto a destra, compare una mezzaluna con le punte rivolte verso destra che in linguaggio araldico è detta “rivoltata”. Esso rientra nella tipologia araldica diffusa in epoca rinascimentale, definita “parlante”, in cui il nome del paese è esemplificato e spiegato dalla rappresentazione che campeggia sulla sua insegna. La figura rappresenta un saraceno, interpretato finora come testimonianza della penetrazione di bande di infedeli nella Val Vomano in epoca alto-medievale, quando tutta l’Italia centro-meridionale venne sconvolta dalle loro scorrerie. Tuttavia, se è certa l’occupazione temporanea delle coste adriatiche da parte dei saraceni, mancano attestazioni storiche ed archeologiche della loro presenza nell’entroterra. L’arrivo degli arabi a Basciano sembra dunque essere solo una leggenda popolare, nata dal desiderio della comunità di rintracciare l’origine del nome del paese nella Storia più antica e, forse, per questo, sentita come più “nobile”. In questa prospettiva, il toponimo Basciano, nel tempo, è stato interpretato come una trasformazione della parola araba “Pascià”, oppure del termine latino “Bascianii” che indicava il nome degli ostaggi catturati durante le scorrerie moresche[2]. Questa interpretazione viene ripresa anche nei nostri giorni: “…secondo un’antica tradizione, – si legge nelle pagine di una guida turistica – quando i Normanni, intorno all’anno 1000, scacciarono i saraceni dall’Italia meridionale, fecero prigionieri molti fanciulli, figli dei Pascià sconfitti, che furono denominati Bascianii. Addestrati alle armi, questi furono aggregati all’esercito cristiano nel quale ebbero modo di distinguersi, ottenendo onori e titoli immobiliari[3][4]”.